Mostra di cimeli librari e di incisioni della Collezione Ambrogio
4 luglio – 28 settembre 2014
Rimini, Museo della Città
Via L. Tonini 1 | ingresso libero
4 luglio, ore 17,00, inaugurazione e presentazione di Lucia Battaglia Ricci, Università di Pisa e di Livio Ambrogio, Torino
Orari
Da martedì a sabato ore 14 – 23
Martedì e giovedì anche dalle 10 alle 12,30
Domenica e festivi 17-23
Chiuso lunedì non festivi
Progetto e cura: Livio Ambrogio e Ferruccio Farina
Assistenza: Maria Cecilia Antoni, Nadia Bizzocchi, Antonietta Botteghi e Paola del Bianco, Biblioteca Civica Gambalunga
Progetto allestimenti: Fabio Tommasetti
Grafica: Bruno Monaco Comunicazione Creativa
Info:
info@francescadarimini.it | musei@comune.rimini.it
+39.0541.704421/704426 | +39.3318346391
PRESENTAZIONE
Si tratta dell’esposizione di opere a stampa e codici antichi che ha per linea guida Francesca da Rimini e il quinto canto della Commedia.
Propone una selezione di opere dantesche dalla Collezione Ambrogio, la più vasta e importante al mondo,
formata da più di mille tra volumi, antiche stampe, codici e manoscritti della Commedia e di edizioni stampate nel XV secolo, quando l’arte tipografica era appena nata.
Il percorso si svolge attraverso sette secoli di tradizione: dalla rarissima editio princeps del poema stampata a Foligno da Johann Neumeister nel 1472 e l’ancor più rara seconda edizione, impressa a Mantova sempre nel 1472.
L’esposizione include le edizioni della Commedia apparse nel XVI secolo, a partire dal celebre volume del 1502 stampato da Aldo Manuzio fino alle grandi Commedie illustrate di Flaxman, Pinelli, Von Sturler, Doré, Von Bayros e di Guttuso.
La mostra ripercorre il cambiamento che Francesca da Rimini nella rappresentazione degli illustratori a partire dall’Ottocento, quando la peccatrice si trasforma in una creatura angelicata vittima di inganni, la lussuriosa diventa l’eroina che ha saputo sacrificare la vita per l’amore.
Tra gli autori rappresentati: Baccio Baldini, Franz v. Bayros, Monika Beisner, Matteo Benali, Sandow Birk, Sandro Botticelli, William Blake, Gustave Dorè, John Flaxman, Bonaventura Genelli, Renato Guttuso, Juke Hudig, Achille Incerti, Gian Giacomo Macchiavelli, Margaret & Helen Maitland Armstrong, Tom Phillips, Bartolomeo Pinelli, Adolf Sturler, Henrietta Thornton.
Così Enrico Malato, presidente del Centro Pio Rajna e vice presidente della Casa di Dante: «Nessun manoscritto originale del Sommo Poeta è arrivato fino a noi. Fa impressione, per compattezza e completezza, la raccolta messa insieme da Livio Ambrogio, che probabilmente non ha eguali nel mondo, con documenti irreperibili».
Così Andrea Gnassi, Sindaco di Rimini: «Se Dante, simbolo della cultura italiana, non ha bisogno di sottolineature, Francesca da Rimini, senz’altro il personaggio più amato della Commedia, è riconosciuta universalmente come simbolo della bellezza, dell’amore eterno e della passione. Straordinaria ambasciatrice del più bel paese al mondo, l’Italia, affascina da ben sette secoli uomini e donne ad ogni latitudine portando ovunque il nome della mia città.
Questa mostra di grandi cimeli e le ‘Giornate’ a lei dedicate, oltre che un contributo alla cultura vogliono testimoniare la gratitudine della sua terra, della nostra terra, alla sua eroina più amata.»
DIVINA PASSIONE espone sessantacinque Commedie stampate dal XV secolo ai giorni nostri selezionate tra le più di mille edizioni antiche e moderne di opere dantesche della Collezione Livio Ambrogio, unica al mondo per completezza e organicità.
Sessanta preziosi cimeli in mostra che, per il loro valore documentario, permettono numerosi livelli di approccio e diversi possibili percorsi e racconti.
Narrano, infatti, la storia dell’arte tipografica fin dalle sue origini alla contemporaneità: dall’editio princeps di Johann Numeister, tipografo di Magonza presso l’officina dell’inventore della stampa a caratteri mobili Johann Gutenberg, primo libro stampato in lingua italiana, per terminare con la raffinata edizione talloniana della Lettera a Dante di Benigni del 2007.
Testimoniano, poi, la storia delle tecniche incisorie e dell’illustrazione: dagli esempi più antichi di illustrazione calcografica, come le immagini di Baccio Baldini nella Commedia del 1481, alle xilografie negli incunaboli di Bonino de Bonini del 1487; dall’acquaforte di William Blake e alle tecniche sperimentali post-moderne di Tom Phillips del 1983. E non mancano le strisce dei fumetti e dei manga dei giorni nostri.
In mostra sono anche gli stili e i linguaggi espressivi che si sono succeduti dal XV secolo a oggi: dal gotico tardomedievale alle essenzialità neoclassiche di Flaxman e di Macchiavelli; dalle visioni tardoromantiche di Genelli e von Sturler, al Liberty venato di Decò dal sapore erotico di von Bayros; dal Neobarocco visionario di Doré all’Horror di Wrage, dal sensualismo di Guttuso al Neopiranesismo di Birk.
E anche la fortuna della Commedia è tracciabile nei suoi momenti più importanti, dalla rarissima edizione mantovana del 1472 fino alle monumentali edizioni dell’Otto e del Novecento. Il raro Compendio del 1696, ad esempio, rammenta l’oblio che ha avvolto Dante nel XVII: se nel Cinquecento le edizioni furono quaranta, nel Seicento furono infatti solo tre, una delle quali è esposta.
Tra le Commedie compare anche un cimelio che Commedia non è: il poemetto Francesca da Rimini composto dal giacobino Francesco Gianni nel 1795. È lui a consegnare la protagonista del V canto a vita autonoma con la prima opera, in assoluto, nella storia della letteratura italiana a lei dedicata e a lei titolata. Incipit della sterminata produzione letteraria e artistica dedicata a Francesca che, tra Otto e Novecento, propone una donna innamorata che parlerà di libertà, di bellezza, di fedeltà, di passione e di baci. Eroina d’amore che con la morte vincerà le ingiustizie e la violenza. Non peccatrice, ma vittima di inganni, perciò senza colpa. Che vivrà fuori dall’Inferno, del tutto nuova per racconto e per valori positivi, e che influenzerà anche gli illustratori, i commentatori e gli esegeti della Commedia moderna, a partire da Flaxman e da Foscolo.
Accanto a incunaboli conosciuti in poche copie al mondo, compaiono anche testimonianze “leggere” della straordinaria popolarità che Dante e la Commedia, anche grazie al mito di Francesca, hanno riscosso dall’Ottocento ai giorni nostri nelle fasce di popolazione meno acculturate: oggetti d’uso quotidiano e curiosità, dalle scatole di fiammiferi alle cartoline illustrate per innamorati e ai calendarietti da barbiere.
Il motivo che ha portato in convegno a Rimini questi straordinari documenti è chiaro.
È per una festa, per l’omaggio al personaggio più amato della Divina Commedia che da settecento anni porta per il mondo il nome della città che l’ha vista amare e, forse, morire per amore. A darle il benvenuto è uno dei gioielli della Biblioteca Gambalunga, il prezioso codice ‘Gradenigo’ esposto insieme alle Commedie della Collezione Ambrogio
Un ritorno nella sua città, quindi, di Francesca. Di Francesca da Rimini, appunto, attraverso le pagine più belle e più preziose che portano i versi e le immagini che ne hanno fatto un mito. Un mito che, ancor oggi, sa parlare alla modernità e al futuro di amore, di passione, e di rispetto dei sentimenti e della vita.
Ben tornata a Rimini, Francesca.
SEZIONI DELLA MOSTRA
- Annus mirabilis
- Commedia illustrata, Francesca dannata
- Francesca, da Polenta a Rimini
- Commedia da Venezia all’Europa, dal successo all’oblio
- Francesca da peccatrice a eroina
- Purificata dall’ardore
- Visioni e passioni
- Dante Worldwide
- Romantica eroina
- Dante d’Italia
- Eroismo ed erotismo
- Commedie d’autore
- Commedie e grandi firme
- Fumetti infernali
- Curiosità dantesche
IN PASSEGGIATA CON FRANCESCA DA RIMINI TRA PREZIOSE DIVINE COMMEDIE E LA CITTÀ DEL TRECENTO
Visite guidate alla mostra DIVINA PASSIONE al Museo della Città e alla Rimini medievale
Dal 17 luglio, tutti i giovedì fino al 25 settembre, Michela Cesarini accompagnerà appassionati d’arte e di storia nel cuore della città medievale e alla Mostra “Divina Passione, Francesca da Rimini nelle Commedie illustrate tra XV e XX secolo, da Baccio Baldini a Renato Guttuso”.
Un’occasione preziosa per uno straordinario viaggio nel tempo, nella poesia, nella storia della letteratura, dell’arte tipografica e dell’illustrazione antica e moderna. Per gustare, attraverso rarissimi cimeli originali, un mito che da settecento anni ancora affascina e commuove.
Iniziativa a cura di Michela Cesarini, Discover Rimini – storica dell’arte, in collaborazione con Centro Internazionale di Studi Francesca da Rimini.
Incontro alle 17 in piazza Cavour (Fontana della Pigna).
Costo di partecipazione: 7 Euro a persona, riduzioni per bambini e famiglie. Prenotazione obbligatoria entro il giorno precedente.
Info: +39.333.7352877; michela.cesarini@discoverrimini.it.
Iniziativa realizzata nell’ambito di
Italian Passion | Francesca da Rimini, passione e nostalgia
GIORNATE INTERNAZIONALI FRANCESCA DA RIMINI
VIII Edizione 2014
RIMINI • 4 – 5 LUGLIO 2014
Promotori


