Il 14 agosto 2025 il Comune di Gradara, grazie allo strumento dell’“ART BONUS” del Ministero per i beni e le attività culturali e all’erogazione liberale del mecenate RIVIERABANCA Bcc, ha acquisito la prima parte del FONDO FERRUCCIO FARINA “QUANTO DISIO” composto da
1200 opere dal XIII al XIX secolo riguardanti Francesca da Rimini e il suo mito tra le quali:
- 450 opere a stampa -libri, riviste illustrate d’epoca e oggetti d’arte
- 70 incisioni (xilografie, acqueforti, litografie) in fogli sciolti
- 430 incisioni (xilografie, acqueforti, litografie) raccolte in volumi o album
- 250 opere d’arte e d’arte applicata, monete antiche, fotografie antiche, cartoline litografiche e fotolitografiche, memorabilia
che riguardano
- il teatro, tra le quali cento tragedie di autori diversi
- le arti visive
- Dante e Francesca
- storia e critica letteraria
- musica e balletto
- poesia
- cinema
- temi vari collegati direttamente o indirettamente al mito di Francesca
Il 1 settembre 2025 Ferruccio Farina, autore tra l’altro della monografia Francesca da Rimini. Storia di un mito. Letteratura, arti visive e musica tra XIV e XXI secolo, Firenze, Vallecchi, 20222 ha donato al Comune di Gradara la seconda parte del Fondo che ha raccolto in trent’anni di ricerche, comprendente 300 cimeli e opere a stampa e documenti di ricerca sullo stesso tema.
Le 1500 opere, prezioso strumento per gli studi e le iniziative volte a valorizzare il mito di Francesca, saranno conservate nella Rocca Malatestiana.
Con il supporto del Comitato scientifico del Centro Internazionale di Studi Francesca da Rimini, il Comune di Gradara sta predisponendo un programma triennale con le iniziative che coinvolgeranno Università e Istituzioni internazionali che verrà presentato entro la fine del 2025.
Tra le opere a stampa del Fondo Ferruccio Farina sono presenti cimeli rari e preziosi, alcuni non presenti in alcuna biblioteca italiana. Vanno ricordati:
Francesco Gianni, Francesca da Arimino, Firenze, Lucchi, 1795; Vincenzo Pieracci, Francesca da Rimini in Tragedie, Firenze, Nicolò Carli, 1816 (1798), il primo poema e la prima tragedia dedicati a Francesca da Rimini;
la preziosa cinquecentina Il Vermicello dalla seta del Corsuccio da Sascorbaro. Rimino appresso Gio. Simbeni, 1581, ove si narra del ritrovamento in Sant’Agostino di Rimini dei corpi di Paolo e Francesca avvolti nella seta;
The story of Rimini di Leigh Hunt del 1816 nell’editio princeps e nell’edizione pirata americana dello stesso anno, prima opera dedicata a Francesca in terra d’Inghilterra;
tutte le varianti della prima edizione di Francesca da Rimini di Silvio Pellico, compresa l’edizione clandestina con falsa data Londra 1818;
le prime edizioni delle tragedie di George Boker, Steven Phillips e Francis Marion Crawford, con corredo di bandi, avvisi e inviti autografi per le rappresentazioni americane, inglesi e francesi di George Alexander, Otis Skinner e Sarah Bernardt;
l’editio princeps del 1902 di Francesca da Rimini di Gabriele D’Annunzio in piena pergamena e barbe all’antica con dedica autografa a Magda Siveri (Inv. 228), corredata di servizi fotografici, cronache e avvisi dalla prima rappresentazioni alle tournée degli anni Quaranta del Novecento;
l’edizione di Francesca futurista nell’opera di Pino Masnata Anime Sceneggiate del 1930 (Inv. 353) volume con copertina di Bruno Munari con prefazione di Marinetti e dedica autografa al futurista Franco Rosso.
Preziosa, oltre che curiosa, la micrografia di Luigi Zanetti che nel 1835 ha miniaturizzato il V canto dell’inferno e della Francesca di Pellico disegnando la scena dell’uccisione a mano di Gianciotto dedicando l’opera, realizzata in 36 giorni, alla Principessa Donna Maria Ercolani Malvezzi, protettrice dei patrioti.
Tra le affiches e i bandi a stampa, il manifesto di George Clairin per la prima di Francesca da Rimini con Sarah Bernhardt a Parigi.
Tra le opere d’arte la scultura di Giuseppe Bessi in marmo policromo del 1890 (Inv. 169).
Tra le incisioni, vanno evidenziate le acqueforti e xilografie di:
Luigi Calamatta dal dipinto di Ary Scheffer, del 1845, considerata la più bella dell’Ottocento europeo, tra i cimeli più preziosi della Calcografia nazionale (inv. 18)
Rollet, Francoise de Rimini, da un Dipinto di Henri Decaisne, 1841, Bulla et Delarue;
Adolf Von Sturler, Paolo e Francesca, in Dante Alighieri, La divine comedie de Dante .., 3 volumi in folio con 111 tavole sciolte con i disegni di V. Sturler incisi da Baudran, Paris, Libraire de Firmin Didot, edizione numerata;
John Buckland Wright, con Paolo e Francesca ad illustrazione di un’edizione di gran pregio del 1930 dei Sonetti di John Keats (inv. 70);
William Blake, The Circle of the Lustful: Paolo and Francesca, in acquaforte di restituzione tirata nel 1931 da Richard W. Ellis for Cheshire House per un’edizione numerata di gran pregio della Commedia.
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